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sabato 20 ottobre 2018

La calandraca

Questo piatto triestino prende il suo nome dalla calandra, un antico naviglio medievale. E' certa la sua origine marinara, nonostante sia un piatto a base di carne. I marinai, nei loro lunghi viaggi in mare, si rifornivano di carne salata. Quando essa arrivava in fondo ai barili, utilizzavano i rimasugli per questo saporito stufato, aggiungendo patate e quello che la cambusa offriva.
Oggi si prepara con gli avanzi del lesso, diventando così un interessante piatto del riciclo

Ingredienti per 4 persone

mezzo chilo circa di bollito di manzo
2 cucchiai di olio evo,
sedano carota e cipolla
1 cucchiaio di farina
1 bicchiere di vino bianco secco
2 chiodi di garofano
2 patate,
200 g di passata di pomodoro
il brodo del bollito

Tritare le verdure e lasciarle insaporire una decina di minuti nell'olio. Infarinare la carne tagliata a pezzettoni e unirla al soffritto; cuocere insieme per altri 10 minuti. Bagnare col vino e, quando evaporato, aggiungere la passata di pomodoro.


Unire brodo sufficiente a coprire la carne (se il brodo è sufficientemente sapido non occorre salare), insaporire con i chiodi di garofano e un po' di pepe e lasciare cuocere adagio per circa mezz'ora con il tegame semicoperto . Nel frattempo sbucciare le patate e tagliarle a cubettini


A questo punto aggiungere le patate, rabboccare con poco brodo se occorre e continuare la cottura per un'altra mezz'oretta


Servire ben caldo con un Merlot




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