venerdì 17 luglio 2009

Il pane all'arancia di Romina

scusate se invado questo spazio con alcune riflessioni su una ricetta non mia, ma spudoratamente copiata
è che codesto pane ha subito stuzzicato la mia fantasia e la mia voglia di pasticciare
un pane profumato… che meraviglia
il profumo del pane… risveglia sempre in me dei ricordi antichi, di quando bambina mi facevo slittare le pagnottine di mano in mano perchè erano troppo calde per poterle tenere e poi, impaziente le addentavo con mamma che rimproverava:”non si mangia il pane caldo.. fa venire male alla pancia!!”
io non ebbi mai male alla pancia, ma ho ancora il vizio di mangiare torte e panini caldi, senza aspettare il canonico raffreddamento
questo mio gesto di “rubare” il primo boccone ha valenze infantili, ma anche la pretesa di prendere possesso di una mia creazione
ecco perchè ho aspettato che il pane di Romina si raffreddasse per tagliare la prima fetta e d assaggiarlo.
ho monopolizzato la cucina alle 6 del mattino di domenica per poter sfornare il pane per pranzo
la casa silenziosa… la lucina della cucina a gas unica fonte luminosa.. Damon che si aggirava curioso tra le mie gambe col muso per aria annusando odori insoliti (e il suo muso arrivava quasi a toccare il banco di lavoro) e i movimenti calmi e ritmici delle mani che impastano il poolish…
poi fuori nel fresco della mattina.. con il sole che ancora deve arrivare nella vallata del Bisagno e l’erba bagnata che macchia i miei stivali e inebria l’olfatto sensibile di Damon che corre a perdifiato in mezzo agli scheletri degli arbusti delle ginestre… un incontro inaspettato… un cinghiale che si è attardato più del solito intorno alle case.. non è la prima volta.. ma Damon ringhia circospetto e rapidi, prima che succeda l’irreparabile, giriamo sui tacchi e via a perdifiato verso casa, verso le luci amiche della città…
a casa ci asciughiamo entrambi ancora eccitati.. e poi in cucina a vedere il miracolo del poolish che gonfia sotto il panno e allora via con gli altri ingredienti: le uova, l’arancia la farina
Damon adesso è rassegnato, accucciato per terra vicino a me che accompagna col respiro suo rilassato i miei movimenti ora larghi e rotondi, ora vivaci e affondanti sull’impasto di Romi che piano piano prende forma sotto le mie mani: eccolo liscio lucido profumatissimo e adesso aspettiamo che lieviti di nuovo
e intanto preparo il caffè ad un marito che si alza tutto stropicciato e che con un bacio gentile mi augura il buongiorno..
Damon è di nuovo tra noi… vuole anche lui la sua parte di coccole.. è molto protettivo nei miei confronti e spinge col muso Marcello che sta al gioco e improvvisano un balletto sotto i miei occhi divertiti
adesso la casa si è tutta svegliata.. altre bucce di arancia vanno a fare compagnia alla prima che ho tagliato e tutti insieme si fa colazione con i cornetti fatti in casa, il pane ai cereali di Romina, la marmellata la spremuta e l’immancabile Damon che gira elemosinando briciole e affetto
il pane va in forno… è gonfiato tantissimo e il suo profumo ormai riempie la mia minuscola casa
ormai ci siamo ecco che è fuori e tutti quanti intorno assistiamo al miracolo antico del nuovo pane nato

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