giovedì 16 febbraio 2017

Is zippulas (frittelle lunghe sarde senza uova)

Anche queste sono frittelle tipiche del carnevale.
La loro lavorazione è piuttosto particolare ed è difficile per me fare le foto da sola mentre lavoro
quindi linko la ricetta con il video per ricordare come operare.

https://www.youtube.com/watch?v=SrHhVjk-hkw

INGREDIENTI:

500gr di semola rimacinata
550 ml di latte 
200 g di lievito madre
1 arancia sia la scorza che il succo
1 cucchiaio di liquore anice
Olio abbondante per friggere
Zucchero semolato q.b.


sciogliere il lievito nel latte e poi aggiungerlo  alla semola in una terrina, lavorare con le mani . Unire piano piano gli altri ingredienti. Questo impasto si lavora a mano. La semola messa nella terrina avrà un buco al centro in cui mettere gli ingredienti liquidi e poi mano a mano con le mani si prende la semola dai lati e si impasta al centro 







I liquidi vanno dosati in modo  da ottenere una pastella semidensa, che possa scendere facilmente dall'imbuto direttamente dentro all'olio della padella.
Nel video è mostrata bene la densità e la lavorazione dell'impasto
Una volta impastato il tutto, va coperto e lasciato lievitare



Per friggere, in assenza del tipico imbuto con manico, si può utilizzare un sac a poche con bocchetta liscia di 1 cm di diametro, oppure una bottiglia di plastica dell'acqua minerale o dell'olio, tagliata circa a metà
Una volta fritte, si sollevano con due manici di mestolo e si mettono a scolare dall'olio nella carta assorbente e poi si passano nello zucchero


aggiungo la ricetta e i commenti di un sardo doc 

ED ECCO A VOI COME PROMESSO IS ZIPPUAS : 
LE ZIPPOLE <3
Ricetta zippole Oristano: - 
1 kg di semola di grano duro fine,

25 g di lievito di birra,
1 uovo, mezzo litro di latte,
1 bicchiere di acquavite,( fill'e ferru )
200 g di zucchero,
3 arance non trattate ( succo e scorza ),
sale
Lavorazione: Preparate inizialmente un impasto duro su un piano di legno, utilizzando la semola e l'acqua leggermente salata; questo impasto deve essere lavorato a lungo e dovrete unirvi la scorza delle arance finemente grattugiata
Sciogliete poi il lievito in un pò di latte tiepido.
Utilizzando un recipiente capiente ,
possibilmente di terracotta,
unite al lievito l'impasto e aggiungetevi la spremuta delle arance e la loro scorza,il tuorlo d'uovo e l'acquavite: lavorate abbondantemente l'impasto
fino a quando è abbastanza fluido da poter scivolare facilmente nell'imbuto che userete per colarlo nell'olio.
Lasciate lievitare l'impasto coperto per bene
in un luogo caldo per alcune ore,
fino a quando non è all'incirca raddoppiato di volume,
dopodiché potete iniziare la frittura.
Utilizzate una ampia padella, facendo riscaldare bene l'olio, consigliamo di utilizzare l'olio di oliva o in assenza di esso l' olio di semi di mais.
Colate l'impasto direttamente nell'olio caldo,
utilizzando l'imbuto di alluminio e formando una spirale;
una volta dorata togliete la zippola dall'olio, sgocciolatela e rigiratela nello zucchero.
Buon Appetito bella zente, Voi che amate i Sapori veri
e antichi di Sardegna <3
ORISTANO. Consigli per la buona riuscita de is zippuas donati da Tzia Maria Sofia, 87 anni per assaporare prelibattezze antichi.Carnevale oltre a maschere, manifestazioni equestri, balli in piazza, è anche sinonimo di dolci caratteristici. Il profumo dei buonissimi fritti: zippole, fatti fritti e bruniolos, in questi giorni si spande nell’aria, stimolando il gusto di grandi e piccoli. A Massama, una delle frazioni di Oristano, gustare “Sas zippulas” di tzia Maria Sofia Sechi, 87 anni, è un vero privilegio per il palato. «La cosa più importante – dice – è la lavorazione dell’impasto, il giusto dosaggio degli ingredienti e la lievitazione». Perché “escano” bene – precisa – non bisogna avere fretta di friggere: l’impasto che lei ha preparato dentro un contenitore di terracotta «non deve essere né troppo liquido, né troppo solido. Il giusto» puntualizza. È un piacere vederla maneggiare l’impasto e sentirla raccontare di quando, bambina di cinque anni, guardava mamma Paulica preparare il fritto simbolo del carnevale e friggerlo nell’olio d’oliva. «Che sia olio nuovo, però – specifica – altrimenti il sapore e la leggerezza non sono gli stessi».ed oltre che buono – dice – deve essere anche gradevole alla vista». E allora via con l’inizio della frittura: quasi sei chili di impasto passano velocemente dentro l’imbuto con il manico lungo e finiscono nell’olio bollente, la cui temperatura deve essere rigorosamente tenuta costante. Immediatamente una spirale di colore dorato, che viene girata con l’ausilio di due bastoncini di legno, prende forma. Pochi minuti di cottura è la zippola è pronta. Una vera delizia, saporitissima e leggera, che sembra impermeabile all’olio. «E mi raccomando – aggiunge rivolgendosi alle sue “allieve” –, non dimenticate di aggiungere un pochino di acquavite. Che sia buona, però». Le zippole sono pronte. Mangiate calde sono una vera delizia. «Per noi – conclude – senza “zippuas, bruniolos e parafrittus”, non era carnevale. Rispetto agli anni della giovinezza di
tzia Maria Sofia e di tzia Michelina, le cose sono molto cambiate. I dolci di carnevale adesso si possono acquistare in ogni periodo dell’anno, ma i sapori di una volta, sarà perché si accompagnano alla nostalgia degli anni della fanciullezza, sono davvero un’altra cosa. <3 GRAZIE TZIA MARIA SOFIA SECHI PER QUESTE PERLE DI SAGGEZZA SARDA !!

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