sabato 16 maggio 2020

I corolli senesi

Dal libro Ricette di Toscana di Giovanni Righi Parenti
due notizie prese dal blog L'Antro dell'Alchimista

Il dolce più conosciuto della Pasqua senese e toscana in genere è senza dubbio la schiacciata che viene preparata nel periodo della Settimana Santa e offerta nella giornata di Pasqua a parenti e amici accompagnata da un generoso bicchiere di Vin Santo e dall’immancabile uovo di cioccolata. L’origine della schiacciata, che è una “pizza pasquale” dolce, ha tradizioni antiche legate al mondo contadino. Il termine schiacciata deriva dal grande numero di uova che vengono utilizzate (schiacciate) per ottenere questo dolce. L’usanza di utilizzare nel periodo Pasquale un grande numero di uova deriva direttamente dal Medioevo quando a causa della Quaresima, nei “40 giorni neri” era proibito mangiare tutto fuorché verdura e pesce, così enormi quantità di uova (una volta non esistevano i frigoriferi) si accatastavano in dispensa per poi essere utilizzate in grande quantità nella preparazione dei dolci pasquali. In molti luoghi della provincia di Siena la schiacciata viene segnata da una raggiera di strisce a ricordare lo schema del “Sole raggiante” di San Bernardino. Con gli avanzi di pasta le mamme preparavano per i loro bambini il “corollo”, una sorta di ciambella lievitata. I bimbi aspettavano ansiosamente di poter sbocconcellare il corollo che si poteva mangiare già dal sabato santo mentre per la Schiacciata era d’obbligo aspettare la domenica di Pasqua. Curioso era il gioco che facevano i bimbi con i corolli, li mettevano legati al collo, con una cordicella, e li sbocconcellavano con grande attenzione per non rompere il buco, vinceva chi riusciva a fare durare il corollo più a lungo possibile.

Ingredienti
300 g farina bianca
80 g zucchero
30 g miele
50 gr olio d’oliva
25 gr semi d’anice
15 g lievito di birra
un pizzico di sale
1 uovo intero

Preparazione

Si prepara la pasta impastando la farina con poca acqua, aggiungendovi lo zucchero, il miele, l’olio d’oliva e gli anici insaporendo con il pizzico di sale. 





Si forma a pagnotta che lasceremo lievitare per almeno 4 ore in ambiente caldo.



 Passato questo tempo si riprende la pasta, la divideremo in porzioni di circa 50/60 grammi con cui, dopo aver rullato un cilindro, prepareremo i Corolli, le rustiche ciambelle, 







che venivano cotte in forno, a poco più di 160°per circa 25/30 minuti (o sino a doratura), su una teglia, leggermente unta con poco olio o strutto di suino, dopo averle indorate con l’uovo sbattuto pennellandole con una penna di gallina al fine che, dopo la cottura risultassero lucide in superficie. 






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