domenica 18 giugno 2017

LA torta degli addobbi

Dal libro "Bologna la dolce. Curiosando sotto i portici tra antichi sapori" di I Quaderni del Loggione

Fu Urbano IV che istitui’ l’11 agosto 1264 la festività religiosa del
Corpus Domini, più correttamente chiamata Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Da Roma detta celebrazione arriva subito a Bologna, seconda città dello Stato Pontificio, e le strade su cui si snoda la solenne processione sono addobbate con drappi, festoni di alloro, fiori. Istituita nel 1470 dal Cardinal Paleotti per il decennale di una parrocchia in cui era uso esporre alle finestre, in segno di festa, gli addobbi, dei drappi di colore rosso scuro (il tipico colore delle case di Bologna) durante la processione.
Per tradizione durante questa ricorrenza si portava in processione l’immagine del Corpus Domini. Il termine “addobbi” usato dai bolognesi per contrassegnare questa festa deriva dall’usanza di addobbare le strade lungo cui si snodava la processione: le colonne dei portici erano rivestite di drappi di velluto e di seta multicolori e si stendevano grandi teloni per difendere la processione dal calore del sole.
Sulle strade c’era musica fino a tarda sera e in ogni casa si faceva festa con amici e parenti, mentre le “arzdaure” si prodigavano a confezionare la tradizionale torta di riso (detta anche torta degli addobbi) che, dopo la processione le famiglie offrivano a parenti e amici tagliata a piccole losanghe.
La tradizione di preparare la Torta degli Addobbi si è protratta nel tempo fino ad arrivare ai giorni nostri, tanto che il 14 dicembre 2005 l’Accademia della Cucina, Delegazione Bologna San Luca ha depositato alla Camera di Commercio di Bologna la sua ricetta ufficiale. Eccola:
Torta degli Addobbi
Ingredienti:
– 1 litro di latte
– 300 g di riso
– 100 g di zucchero caramellato
– 150 g di zucchero vanigliato
– 4 tuorli d’uovo
– 2 uova intere
– 250 g di mandorle
– 100 g di cedro candito
– un bicchierino di liquore mandorla amara, o anche maraschino o alchermes
– cannella, chiodi di garofano
– buccia grattata di un limone
– pizzico di sale
– facoltativo: 4-6 amaretti
Esecuzione:
Fate bollire il latte ed aggiungete il riso, la scorza grattata di limone, il pizzico di sale, lo zucchero
vanigliato.
Fate cuocere il riso, a cottura ultimata il latte dovra’ essere assorbito quasi completamente. Rovesciare il tutto in una terrina e fate raffreddare il riso che assorbira’ in questo riposo tutto il latte rimasto nella cottura.
Nel frattempo sbattete le uova con lo zucchero caramellato, (alcuni prima di mettere le uova nell’impasto, dividono il tuorlo dall’albume che montano poi a neve), incorporate le mandorle tritate, il cedro candito tagliato a dadini, (per chi adotta la soluzione che prevede l’impiego anche degli amaretti, li incorpora dopo averli frantumati finemente), amalgamare molto bene tutti gli ingredienti con parte del liquore di mandorle amare.
Rovesciate tutto in uno stampo preventivamente imburrato e spolverizzato con pan grattato; deve risultare uno spessore uniforme di 3-4 cm. di impasto.
Cuocete in un forno preventivamente scaldato a 180° per una ventina di minuti, poi portare la temperatura a 150°, la cottura complessivamente deve durare 40-45 minuti.
Come si sara’ formata sulla superficie della torta una crosticina bionda e croccante togliete dal forno, lasciate intiepidire, bagnate quindi la superficie con il rimanente liquore, dopo aver fatto dei forellini con uno stecchino.
Togliete dalla teglia e tagliate la torta rigorosamente a losanghe.
E’ molto buona consumata anche dopo alcuni giorni.


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