giovedì 4 giugno 2020

La carzenta

Era il pane dolce che una volta, quando le merendine erano di là da venire, si dava ai bambini lombardi.
Si chiama così perchè si preparava in autunno, con la frutta che avanzava, "cresceva", e rischiava di andare a male . Chiaramente si può fare con tutti i tipi di frutta, basta che sia soda.
Era un pane dolce tipico di Santo Stefano Ticino, in provincia di Milano
(ricetta tratta da Ricette quasi dimenticate, di Patricia Roaldi)

Ingredienti per 2 pagnotte

500 g di farina forte
260 g di acqua
100 g di lievito madre tutto punto
40 g di zucchero
10 g di sale
2 fichi sodi
mezza mela e mezza pera
20 acini d'uva


La ricetta originale prevede il lievito di birra, 25 g, che io reputo comunque troppi.
IO ho sciolto il lievito madre nell'acqua e zucchero, e poi o aggiunto la farina. Ho impastato per circa una decina di minuti, poi ho unito il sale e ho continuato ad impastare fino a chiudere l'impasto
(in tutto circa una ventina di minuti)
Messo l'impasto a lievitare fino al raddoppio, l' ho poi sgonfiato delicatamente, diviso a metà e allargata ogni parte  sul piano di lavoro



Ho distribuito la frutta sul rettangolo di impasto (al posto dei fichi ho messo gherigli di noci) dividendola equamente
La frutta deve essere a pezzi grandi, si deve poter sentire bene dopo la cottura.



Arrotolare i due rettangoli su se stessi, e poi formare due pagnotte




Lasciare lievitare di nuovo le carzente fino quasi al raddoppio e solo allora praticare un taglio a croce sulla superficie 
Infornare a 200°C per circa 30 minuti 





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