Sono dei caratteristici ravioli della Carinzia, ripieni di ricotta e pane oppure patate a seconda delle versioni e erbe aromatiche alpine
La Carinzia , nell'Austria del Sud è una regione bellissima e vi si trova un villaggio Irschen, chiamato il villaggio delle erbe, dove vengono raccolte le erbe più carattarestiche di questi luoghi e dove le ragazze in età da marito e pronte per il gran passo devono saper dimostrare di confezionare alla perfezione questi tortelli: il movimento per chiudere i bordi infatti è tutt'altro che intuitivo
Ingredienti per circa 30 tortelli sufficienti per 8 persone
per la pasta
250 g farina 00
250 g farina di semola di grano duro rimacinata
1 uovo di circa 60 g
185 g circa di acqua
1 cucchiaio di olio evo e un pizzico di sale
per il ripieno (versione col pane)
mollica di pane morbida 120 g
ricotta asciutta vaccina 500 g
panna acida 250 g (io ho inacidito la panna col latticello)
burro 50 g
cerfoglio, menta, prezzemolo, erba cipollina
per condire
burro da fondere, le stesse erbe usate nel ripieno tritate, grana grattugiato
cominciamo a fare la pasta mescolando le due farine e unendo il resto degli ingredienti
e dopo aver lavorato bene mettiamola sotto una ciotola per un'oretta circa
nel frattempo dedichiamoci al ripieno:
lavoriamo insieme la ricotta e la panna e versiamole sopra la mollica di pane tagliata a dadini
fondiamo il brro insieme alle erbe tritate, coliamolo sulla farcia e amalgamiamo bene il tutto aggiustando di sale a nostro gusto
tiriamo la pasta poco alla volta con la nonna papera e fermiamoci alla penultima tacca
utilizzando un coppapasta (o altro) di diametro 10 cm prepariaamo una 60ina di cerchi e poniamo al centro della metà di essi un cucchiaio abbondante del ripieno e poi chiudiamo con un secondo cerchio
adesso viene la parte pù divertente
tenendo il tortello con una mano, premere lungo il bordo col pollice e l'indice della mano libera e piegare verso di noi un pezzettino di bordo.. proseguire torno torno fino a finire il giro
spero che Marcello abbia centrato bene i movimenti
quando finito, porli in un vassoio cosparso di semola o farina di mais in attesa sella cottura
si cuociono in una pentola larga e bassa in modo che non si attacchino tra di loro, magari buttandoli pochi alla volta
e si condiscono col burro fuso, erbe e grana grattugiato
li ho provati anche al pesto... devo dire che è un matrimonio ben riuscito
ricetta gentilemnte concessa dall'Ente Regionale per il Turismo della Carinzia
sei stata bravissima cosi belli non li avevo mai visti, non è facile se non si abita in carinzia, complimenti li hai interepretati in modo molto corretto
RispondiEliminaGunther non sai il piacere che ho provato leggendo il tuo commento ... cerco sempre di documentarmi meglio che posso quando sperimento ricette tradizionali, ma so benissimo che non è la stessa cosa che aver imparato "in loco" dalla maestria di chi è custode del folklore locale
RispondiEliminadel resto io amo assaggiare la cucina tradizionale sia italiana che di altri paesi e quindi devo "osare" ;P