domenica 26 dicembre 2010

quando i doni li portava Gesù bambino

tanti anni fa, non era Babbo natale a portare i doni in Italia, o almeno il suo lavoro era diviso con quello di Gesù Bambino
ricordo che spesso le persone che si incontravano per strada chiedevano ai bimbi: hai scritto la letterina a Gesù Bambino? oppure cosa hai chiesto a Gesù Bambino
le letterine per chiedere i doni erano davvero belle, avevano davanti una immagine della natività tutta decorata in porporina (una specie di brillantini) doro d'argento, rossa verde ecc..
e venivano usate anche per scrivere le letterine ai genitori
nella nostra casa c'era una usanza stranissima: l'albero di natale e il presepio non si faceva prima ma esclusivamente la vigilia di Natale perchè mamma ci aveva detto che l'albero lo portava babbo natale
poi lo portava via la befana e infatti questo lavorone immane di fare l'albero e il presepio e di disfarlo si faceva di notte dopo che noi eravamo andate a letto e ronfavamo della grossa nella sera del 24 dicembre e nella sera de 6 gennaio
quando io ebbi un'età per cui non credevo più a babbo natale, aiutavo la mamma a fare il lavoro per assicurare la sorpresa alle mie sorelle e cosi via mano a mano che crescevano le altre
infine potemmo fare l'albero il giorno dell'immacolata senza tutto questo stress
(non immaginate la fatica di non fare il minimo rumore scartando palline e statuine nel silenzio della notte) però che meraviglia svegliarsi al mattino e vedere l'albero scintillante e il presepio curato nei minimi particolari
vi  sembrerà strano che noi ci credessimo.. ma forse una volta eravamo più ingenue chissà
per questo motivo in casa mia non c'era l'usanza di festeggiare la vigilia col cenone né di andare alla messa di mezzanotte
alla sera si mangiava sempre caffellatte con biscotti del lagaccio, pasto frugale, poi mamma metteva vicino al caminetto dove ardeva il ceppo di Natale una bacinella con un asciugamano e una bottiglietta di latte con dei biscotti per la Madonna e il Bambinello e un bicchiere di vino per San Giuseppe e poi si andava a dormire
la letterina per i doni la preparavamo una settimana prima e si metteva nel camino
pensava poi mamma a farle sparire
non sempre ricevevamo quello che si chiedeva, ma mamma ci spiegava che Gesù sapeva quello di c ui avevamo bisogno e che aveva tanti bimbi da soddisfare...
la mattina si andava alla messa tutti insieme, tanto il pranzo si era preparato nei giorni precedenti e bastava solo cuocere le ultime cose e poi durante il pasto papà leggeva al letterina e noi dicevamo le poesie e i canti
ricordo con apprensione quei momenti
prima di natale c'era l'attesa nell'avvento, tutte le domeniche andavamo a messa e prendevamo il bigliettino con le intenzioni della settimana: mamma aveva una corona con 4 candele e ogni domenica ne accendeva una
questa tradizione è ancora viva in casa mia
in particolare noi seguivamo al novena di Natale con la nonna che si premurava di accompagnarci tutti i pomeriggi alle 5
questa invece è l'unica letterina che ho conservato scritta a i miei genitori in seconda elementare.. sembra impossibile che scrivessi così. 
il pomeriggio di Natale si giocava sempre a tombola con i nostri vicini di casa con cui avevamo un rapporto molto intimo e la sera di solito si beveva solo un consommé perchè eravamo pieni pieni dei cibi della giornata

un'altra bella usanza che deriva dalle origini di mia nonna, la valdichiana, era quella del ciocco di Natale, chiamato in Piemonte suc con la u stretta francese
era un pezzo enorme di quercia che andava messo nel camino la vigilia di natale
lo facevamo finché rimase viva la nonna dopo nel camino mamma ci faceva il presepe
dando fuoco al ciocco si diceva questa preghiera:
si rallegri il ceppo, domani è il giorno del pane: ogni grazia di Dio entri in questa casa; le donne facciano figlioli, le capre capretti, le pecore agnelletti, abbondi il grano e la farina e si riempia la conca di vino"
poi i bambini venivano bendati e dovevano trovare il camino, battere sul ceppo colle molle e dire la canzoncina dell'avemaria del ceppo che assicurava tanti regalini
ave Maria del ceppo
angelo benedetto
l'angelo mi rispose
ceppo mio bello
portami tante cose
il ceppo doveva bruciare fino alla befana ma non sempre succedeva perchè in città è difficile procurarsene uno bello grosso,, però aggiungendo legna sopra riuscivamo a tenerlo fino a capodanno almeno
poi immancabile la poesia a tavola il giorno di natale...
la rivedo ancora nei miei incubi peggiori

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