Ingredienti per 11 filoncini da 200 g l'uno
1 kg di farina W 380 tipo 00
150 g di uova intere
250 g di torli d'uovo
50 g di miele
250 g di latte condensato
20 g di sale
10 g di mix aromatico
100 g di acqua
100 g di burro
30 g di lievito compresso (oppure 350 g di lievito madre tutto punto)
40 g di burro di cacao micronizzato
150 g di burro
totale impasto 2150 g
latte per pennellare
Nella ciotola della planetaria inserire la farina, le uova intere, i torli, il miele, il latte condensato, il sale, il mix aromatico, l'acqua e la prima quantità di burro.
Avviare la macchina alla velocità minima e lasciare che la farina assorba i liquidi Poi aumentare gradatamente la velocità e far lavorare per qualche minuto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. A questo punto unire il lievito (compresso o pasta madre) e far lavorare fino alla completa formazione della maglia glutinica.
Unire a questo punto aggiungere il burro di cacao e in più riprese la seconda dose di burro a temperatura di 30°C , completare l'impasto e farlo riposare a temperatura ambiente per 30 40 minuti coperto dalla pellicola.
Dopo il riposo procedere alla pezzatura dei panini pesando delle porzioni di 200 g e poi fare una prima pirlatura, lasciandoli riposare all'aperto per 5 minuti.
Riprendere i panini e pirlare una seconda volta. Infine con la tera pirlatura dare la forma affusolata a filoncino
Mettere i filoncini nelle teglie con la carta da forno e far lievitare a 28/30 °C per circa 60 minuti ( o di più se con lievito madre) devono triplicare il volume iniziale
Terminata la lievitazione lasciare a temperatura ambiente per 10 minuti, per far formare una leggera pelle e poi praticare piccoli tagli obliqui
Spennellare con il latte ed infornare a 180°C per 16/20 minuti , aprire i tiraggi solo gli ultimi 2 minuti di cottura.
giorno dopo giorno, provo e assaggio piatti che provengono da varie fonti: piatti regionali, piatti internazionali, piatti di grandi chef, piatti di cuochi amatoriali... non ripeto mai due volte la stessa ricetta, non mi precludo la scelta di alcun ingrediente. Uniche regole: l'eccellenza, la sostenibilità e l'adesione il più possibile alla ricetta originale
domenica 13 maggio 2018
Dolce di melanzane e cioccolato
(ricetta tratta da “Cioccolato che
passione” Coop copia omaggio 2000)
Le origini di questa insolita ricetta
risalgono alle invasioni dei Saraceni nell'VIII e nel IX secolo
perchè nella cultura araba non è raro trovare le melanzane in
versione dolce. Ma la diffusione nella Costiera Amalfitana si deve
all'opera delle Suore di Santa Maria della Misericordia autrici, tra
l'altro, della diffusione di altri dolci tipici campani, come gli
struffoli e i roccocò.
Le melanzane al cioccolato piacquero
moltissimo anche alla corte degli zar, dopo che la nipote di Nicola
II, in viaggio in Italia, decise di alloggiare per qualche tempo in
Campania. Qui, in particolare presso il Grand Hotel Cocumella di
Sant’Agnello, la nobile partorì assistita da una levatrice. In
seguito alla nascita reale le suore agostiniane portarono in dono
alla puerpera un cesto pieno di prodotti tipici, tra cui appunto le
melanzane con la cioccolata: questo dolce fece impazzire la donna.La
prelibata ricetta venne poi donata ai pasticcieri del luogo, fino a
diventare parte della tradizione culinaria sia della costiera
amalfitana che di quella sorrentina.
Esiste però un'altra versione sulla
diffusione del dolce lungo la Costiera secondo la quale la creazione
delle melanzane dolci sarebbe opera dei monaci di un antico convento
di Tramonti, dove i religiosi erano soliti realizzare delle melanzane
fritte e poi condite con un composto dolce e liquoroso. Solo in
seguito alla diffusione della ricetta la salsa liquorosa dei monaci
sarebbe stata sostituita dal cioccolato.
Quale che sia la vera storia, la bontà
di questa preparazione è innegabile e vi invito a provarla.
Perchè i sapori possano compenetrarsi
è necessario lasciarla riposare parecchio, anche due o tre giorni in
frigorifero, prima di servirlo in tavola.
(notizie storiche tratte da
Costieraamalfitana.com)
Ingredienti per 8 persone
1 kg di melanzane lunghe
450 g di cioccolato fondente
2 uova intere più 4 torli
200 g di zucchero
100 g di amaretti
50 g di cedro candito
50 g di arancia candita
50 g di mandorle spellate e tostate
mezzo litro di latte
la scorza grattugiata di un limone
mezzo bicchiere di liquore al
cioccolato
cannella in polvere
sale, farina e olio per friggere.
Sbucciare le melanzane, affettarle per
il lato lungo e metterle in uno scolapasta con sale grosso per far
dare l'amaro;
dopo circa un'ora sciacquarle, asciugarle bene con un
canovaccio e passarle prima nella farina e poi nelle due uova
sbattute. Dopo di che , friggerle in abbondante olio di arachidi e
riporle a scolare su fogli di carta da cucina.
Passarle indi in un miscuglio formato
da metà dello zucchero, un cucchiaio di cannella e la scorza
grattugiata del limone, facendo in modo che se ne impregnino bene.
Tritare i canditi, le mandorle, gli
amaretti e 100 g di cioccolata fondente non troppo finemente e
impastarli con il liquore.
Preparare la crema al cioccolato:
tritare il cioccolato rimanente, mettere a bollire il latte con lo
zucchero avanzato e poi farvi sciogliere il cioccolato. Aggiungere i
torli, uno alla volta, continuando a rimescolare e cuocere a fuoco
molto dolce fino a che la crema non cominci ad ispessirsi e a velare
il cucchiaio. . Lasciare raffreddare completamente.
Per assemblare il dolce, che verrà
servito in teglia, stendere sul fondo uno strato di crema al
cioccolato, coprire con le melanzane appena accostate e con una parte
del miscuglio di frutta e cioccolato.
Spalmare ancora della crema al
cioccolato e ripetere la sequenza melanzane, mix di frutta , crema di
cioccolato, fino ad esaurimento degli ingredienti, terminando con un
bello strato di crema.
Sistemare in frigorifero fino al
momento di servire e decorare a piacere.
Il Turtun di Castel Vittorio nell'Imperiese
Piatto tipico di questa ridente
cittadina, ha ottenuto il riconoscimento De.Co. (Denominazione
Comunale) nel 2007.
La caratteristica di questa torta
salata è quella di essere cotta direttamente nel forno a legna,
sulla “ciappa” senza teglia e di avere tra gli ingredienti
prodotti strettamente legati al territorio, come gli zucchini chiari
tondi , l'olio di olive taggiasche e la “tuma” un formaggio
morbido locale.
Per questo è difficilmente
riproducibile altrove.
Da sempre considerato il pranzo dei contadini, caldo, appena sfornato, oppure freddo, portato nei campi durante il lavoro, il turtun viene preparato con quello che la terra offre a seconda delle stagioni: tipico quello con le zucchine chiare, può avere come ripieno anche erbe di campo (il preboggion) spinaci o bietoline, oppure riso e zucca, o ancora, quando non c'è proprio nulla da reperire, patate.
Da sempre considerato il pranzo dei contadini, caldo, appena sfornato, oppure freddo, portato nei campi durante il lavoro, il turtun viene preparato con quello che la terra offre a seconda delle stagioni: tipico quello con le zucchine chiare, può avere come ripieno anche erbe di campo (il preboggion) spinaci o bietoline, oppure riso e zucca, o ancora, quando non c'è proprio nulla da reperire, patate.
Quello che non può mai mancare è
l'olio di oliva rivierasco, il parmigiano e la toma di capra o di
pecora.
A questo link un estratto di un
documentario in cui viene raccontato come è preparato dalla Signora
Lina. https://www.youtube.com/watch?v=EqVDqNF55j4
Io preparo spesso una rivisitazione
della ricetta con gli ingredienti che riesco a reperire .
Ingredienti per un turtun
Per la sfoglia
- 400 gr di farina
- ½ bicchiere di olio extra vergine di oliva
- acqua e sale q.b.
- 1 kg di zucchine verdi chiare grosse
- 2 patate (oppure una manciata di riso)
- 1 cipolla
- 200 grammi di formaggio molle fresco di capra (tuma)
- 150 grammi di formaggio grana grattugiato (o pecorino)
- 3 cucchiai di olio di oliva extravergine
- sale q.b.
Per il ripieno: preparate il ripieno, tagliando a dadini le zucchine (dopo averle liberate della parte interna ricca di semi) e amalgamando bene gli altri ingredienti (cipolla e patate vanno tritati finemente) con l’impiego dell’olio.
Stendete la sfoglia su un tagliere di legno, datele forma circolare e fatela debordare, quindi versate il ripieno;
tirate la pasta dall’esterno con delicatezza e ricoprite la parte superiore con ripetute piegature, dette anche «rughe».
Cospargete di olio e perforate in più punti con la forchetta. Fate cuocere nel forno a legna direttamente sulla piastra, senza l’impiego di una teglia, per 40-50 minuti.
(ricetta tratta dal sito www.rivieramagazine.it)
La zuppa di San Prisco
San Prisco ricorre il 9 maggio e a Nocera Inferiore, nel Salernitano è festa patronale.
Tradizionalmente si consuma la bubbetella, una zuppa semplice di verdure primaverili (solitamente piselli fave e anche un pezzo di pancetta) . LO chef Lorenzo Montoro, del ristorante "Osteria al Paese" ha ricercato notizie presso gli anziani di Nocera e ha creato una sua zuppa che si discosta da quelle comunemente in uso.
Ed è di questa che vi voglio fare dono :
Ingredienti per 4/6 persone
mezzo litro di brodo vegetale
4 cipollotti possibilmente nocerini
400 g di patate novelle
3 zucchine possibilmente di San Pasquale (cultivar tipico nocerino così chiamato perchè le piantine vengono trapiantate intorno al giorno di san Pasquale)
10 fiori di zucca
3 carotine novelle
foglie tenere delle zucchine (dette talli)
basilico,
olio evo, sale
affettare fine i cipollotti e farli dorare leggermente in 4 cucchiai di olio di oliva. Aggiungere le patate a pezzettini e le carote a rondelline, facendo insaporire per pochi minuti.; unire poi le zucchine tagliate a rondelle spesse e il brodo vegetale e tirare a cottura per circa 15 minuti.
Regolare di sale e unire poi i fiori di zucca, puliti e aperti e le foglie di zucchino spezzettate. Dopo 5 minuti, spegnere e servire con foglie di basilico e un giro di olio a crudo
Tradizionalmente si consuma la bubbetella, una zuppa semplice di verdure primaverili (solitamente piselli fave e anche un pezzo di pancetta) . LO chef Lorenzo Montoro, del ristorante "Osteria al Paese" ha ricercato notizie presso gli anziani di Nocera e ha creato una sua zuppa che si discosta da quelle comunemente in uso.
Ed è di questa che vi voglio fare dono :
Ingredienti per 4/6 persone
mezzo litro di brodo vegetale
4 cipollotti possibilmente nocerini
400 g di patate novelle
3 zucchine possibilmente di San Pasquale (cultivar tipico nocerino così chiamato perchè le piantine vengono trapiantate intorno al giorno di san Pasquale)
10 fiori di zucca
3 carotine novelle
foglie tenere delle zucchine (dette talli)
basilico,
olio evo, sale
affettare fine i cipollotti e farli dorare leggermente in 4 cucchiai di olio di oliva. Aggiungere le patate a pezzettini e le carote a rondelline, facendo insaporire per pochi minuti.; unire poi le zucchine tagliate a rondelle spesse e il brodo vegetale e tirare a cottura per circa 15 minuti.
Regolare di sale e unire poi i fiori di zucca, puliti e aperti e le foglie di zucchino spezzettate. Dopo 5 minuti, spegnere e servire con foglie di basilico e un giro di olio a crudo
martedì 1 maggio 2018
Torta di mandorle al cedro candito
Una delizia per il palato completamente senza glutine
Ingredienti per una teglia da 24/26 cm di diametro
5 uova
200 g di farina di mandorle
100 g di mandorle tritate grossolanamente
100 g di cedro candito
2 cucchiai di liquore al cedro
200 g di zucchero Zefiro
100 ml di acqua
mezza bustina di lievito per dolci
Tagliare il cedro a cubettini e farlo rinvenire in acqua tiepida
Dividere le chiare dai torli e montare questi ultimi con lo zucchero
Aggiungere la farina di mandorle setacciata col lievito
Completare con le chiare montate a neve
Versare in una tortiera imburrata e spolverata con farina senza glutine (riso, tapioca, mais...)
Cuocere in forno caldo a 180°C per circa 40 minuti ( sempre la prova stecchino)
Io ho completato la torta con una crema alle mandorle (tipo una torta delizia) messa con un sac a poche e ripassata in forno per 10 minuti a 200°C e successivamente lucidata con marmellata di albicocche diluita
Ingredienti per una teglia da 24/26 cm di diametro
5 uova
200 g di farina di mandorle
100 g di mandorle tritate grossolanamente
100 g di cedro candito
2 cucchiai di liquore al cedro
200 g di zucchero Zefiro
100 ml di acqua
mezza bustina di lievito per dolci
Tagliare il cedro a cubettini e farlo rinvenire in acqua tiepida
Dividere le chiare dai torli e montare questi ultimi con lo zucchero
Aggiungere la farina di mandorle setacciata col lievito
e successivamente le mandorle tritate e il cedro, l'acqua, il liquore e un pizzico di sale
Versare in una tortiera imburrata e spolverata con farina senza glutine (riso, tapioca, mais...)
Cuocere in forno caldo a 180°C per circa 40 minuti ( sempre la prova stecchino)
Io ho completato la torta con una crema alle mandorle (tipo una torta delizia) messa con un sac a poche e ripassata in forno per 10 minuti a 200°C e successivamente lucidata con marmellata di albicocche diluita
Iscriviti a:
Post (Atom)