Ingredienti per 8/10 persone
Teglia di 22 cm di diametro
Per il pds alle nocciole Giffoni
65 g di zucchero
150 g di uova intere
90 g di nocciole Giffoni intere tostate
30 g farina 00
50 g di burro fuso
per la farcia di ricotta di Tramonti
400 g di ricotta di latte vaccino
150 g di panna montata
150 g di zucchero
un baccello di vaniglia
per la bagna alla pera:
100 g di acqua
70 g di zucchero
30 g di distillato alla pera
per la farcia alle pere:
175 g di pere pennate di Agerola (o willimas)
50 g di zucchero
10 g di distillato di pere
5 g di amido di mais
olio evo
mezzo limone sfusato di Amalfi
per decorare:
zucchero al velo
una pera sciroppata
Pan di spagna
montare le uova con lo zucchero, fino a quadruplicarne il volume iniziale. Frullare le nocciole finissime nel bimby insieme alla farina, fondere a fuoco dolce il burro.
Quando le uova saranno belle gonfie, incorporare nocciole e farina epoi il burro fuso
Stendere il composto livellandolo bene in due teglie da 22 cm imburrate e infarinate e cuocere a 180°C per circa 10 minuti.
Farcia di ricotta
Montare con le fruste elettriche per 5 minuti la ricotta con lo zucchero e i semini della vaniglia, poi unire delicatamente la panna montata ben soda. Tenere in frigorifero
Bagna alla pera
bollire l'acqua con lo zucchero per 30 secondi, lasciare raffreddare e agiungere il distillato alle pere
Farcia alla pera
sbucciate le pere a tagliatele a cubetti, metterle in un pentolino con lo zucchero, il limone ed un giro di olio, lasciare cuocere fino a che sul fondo non si formi il loro sughetto. Allora spolverare con la maizena e cuocere per 3 minuti, poi versare il dfistillato di pere, tolgliere dal fuoco e far raffreddare
Assemblaggio
su un piatto di portata posizionare un anello di acciaio di 22 cm di diametro e alto 4,5 cm.
Mettere sul fondo un disco di pds e bagnarlo bene con la bagna alla pera.
Farcite con tutta la crema di ricotta e con i cubetti di pera
Rivestite il tutto con il secondo disco di pera e bagnate anche il secondo
Mettete il dolce i freezer per 2 ore.
AL momento del servizio, sformate il dolce, spolveratelo di zucchero al velo e decorate con la pera sciroppata.
giorno dopo giorno, provo e assaggio piatti che provengono da varie fonti: piatti regionali, piatti internazionali, piatti di grandi chef, piatti di cuochi amatoriali... non ripeto mai due volte la stessa ricetta, non mi precludo la scelta di alcun ingrediente. Uniche regole: l'eccellenza, la sostenibilità e l'adesione il più possibile alla ricetta originale
domenica 30 settembre 2018
La cioncia
La cioncia è un'antica preparazione della Valdinievole, fatta con parti di recupero della testina di vitello e con il "carniccio" che restava attaccato alle pelli che dovevano essere conciate. Il nome del piatto deriva dalla lavorazione delle pelli, un tempo molto diffusa nella zona, cioè dalla concia: le pelli prodotte in questa zona erano considerate le migliori d'Italia.
Gli operai conciatori sgrassavano e ripulivano dalla carne le peli dei vitelli macellati;venivano così recuperati tutti gli avanzi di carne e anche le code e le testine che non servivano allo scopo.
Gli stessi operai potevano portare a casa questi scarti e così nacque questo piatto saporito, dall'ingegno delle massaie.
Si trattava quindi di un piatto fatto con i peggiori scarti della carne e il detto " non esse' bono punto a facci la cioncia" indica qualcosa che valga meno di zero.
A testimonianza dell'importanza di questa attività ricordiamo che esiste in Pistoia la chiesa romanica di San Michele in Cioncio
Ed ecco la ricetta:
Fare bollire in acqua salata circa 600 g di testina di vitello e una codina.
Facciamole intiepidire e poi tagliamole a listerelle
In un tegame mettiamo a rosolare in 8 cucchiai di olio evo un trito di cipolla, carota, sedano, aglio e nepitella. QUando sono belle appassite, aggiungiamo la carne . Facciamo insaporire per 10 minuti poi sfumiamo con un bicchiere di vino rosso
Una volta che sia evaporato, aggiungiamo 500 g di pelati , saliamo, pepiamo, poi mettiamo il coperchio e lasciamo cuocere per un'oretta, rigirando spesso e bagnando con brodo all'occorrenza.
Serviamo bella calda su due fette di pane arrostito
Gli operai conciatori sgrassavano e ripulivano dalla carne le peli dei vitelli macellati;venivano così recuperati tutti gli avanzi di carne e anche le code e le testine che non servivano allo scopo.
Gli stessi operai potevano portare a casa questi scarti e così nacque questo piatto saporito, dall'ingegno delle massaie.
Si trattava quindi di un piatto fatto con i peggiori scarti della carne e il detto " non esse' bono punto a facci la cioncia" indica qualcosa che valga meno di zero.
A testimonianza dell'importanza di questa attività ricordiamo che esiste in Pistoia la chiesa romanica di San Michele in Cioncio
Ed ecco la ricetta:
Fare bollire in acqua salata circa 600 g di testina di vitello e una codina.
Facciamole intiepidire e poi tagliamole a listerelle
In un tegame mettiamo a rosolare in 8 cucchiai di olio evo un trito di cipolla, carota, sedano, aglio e nepitella. QUando sono belle appassite, aggiungiamo la carne . Facciamo insaporire per 10 minuti poi sfumiamo con un bicchiere di vino rosso
Una volta che sia evaporato, aggiungiamo 500 g di pelati , saliamo, pepiamo, poi mettiamo il coperchio e lasciamo cuocere per un'oretta, rigirando spesso e bagnando con brodo all'occorrenza.
Serviamo bella calda su due fette di pane arrostito
Le zeppole di pasta cresciuta alla lattuga di mare (zeppolelle di mare)
Tipico street food partenopeo, sono delle deliziose frittelline di pasta lievitata, arricchite con un ripieno di alghe. Ma si possono fare in mille altri modi, con fiori di zucca, con acciughine salate, con erbette aromatiche tritate o anche al naturale
Ingredienti per 4 persone
200 ml di acqua
250 g di farina
10 g di ldb (oppure 50 g di lievito madre)
mezzo cucchiaino di sale
1 ciuffo di lattuga di mare
1 litro di olio di arachide
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e poi aggiungere la farina. mescolata con il sale. Impastare bene. l'impasto sarà abbastanza morbido. IO metto le alghe subito, dopo averle tagliate a striscioline e rimescolo bene
Lascio lievitare fino al raddoppio e poi, friggo in olio ben caldo a 170°C preparando le zeppoline con due cucchiai unti di olio per farle scivolare in modo regolare nel grasso.
Servo ben calde lasciando salare ai commensali secondo il loro gusto
Ingredienti per 4 persone
200 ml di acqua
250 g di farina
10 g di ldb (oppure 50 g di lievito madre)
mezzo cucchiaino di sale
1 ciuffo di lattuga di mare
1 litro di olio di arachide
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e poi aggiungere la farina. mescolata con il sale. Impastare bene. l'impasto sarà abbastanza morbido. IO metto le alghe subito, dopo averle tagliate a striscioline e rimescolo bene
Lascio lievitare fino al raddoppio e poi, friggo in olio ben caldo a 170°C preparando le zeppoline con due cucchiai unti di olio per farle scivolare in modo regolare nel grasso.
Servo ben calde lasciando salare ai commensali secondo il loro gusto
Sidro di mele veloce
Ingredienti per 4 persone
3 mele
5 g di noce moscata
15 g di cannella in stecca
5 g di chiodi di garofano
5 g di anice stellato
3 g di pepe nero,
1 l di acqua
1 limone
30 ml di sciroppo di acero
Lavare, sbucciare e tagliare le mele a pezzettini
Frullarle con 250 ml di acqua, il succo di limone e far macerare per 15 minuti
Successivamente , bollire la restante acqua con lo sciroppo d'acero per 5 minuti e poi aggiungere la purea di mele. COntinuare la cottura a fiamma bassa per 15 minuti
Filtrare
Rimettere sul fuoco e aggiungere le spezie,. Fare insaporire a fiamma bassa per altri 10 minuti
Servire caldo a scelta filtrato oppure con le spezie
3 mele
5 g di noce moscata
15 g di cannella in stecca
5 g di chiodi di garofano
5 g di anice stellato
3 g di pepe nero,
1 l di acqua
1 limone
30 ml di sciroppo di acero
Lavare, sbucciare e tagliare le mele a pezzettini
Frullarle con 250 ml di acqua, il succo di limone e far macerare per 15 minuti
Successivamente , bollire la restante acqua con lo sciroppo d'acero per 5 minuti e poi aggiungere la purea di mele. COntinuare la cottura a fiamma bassa per 15 minuti
Filtrare
Rimettere sul fuoco e aggiungere le spezie,. Fare insaporire a fiamma bassa per altri 10 minuti
Servire caldo a scelta filtrato oppure con le spezie
venerdì 28 settembre 2018
Pollo alla basca
Ingredienti per 4/6 persone
un pollo di circa 1,500 kg
2 peperoni rossi e due peperoni verdi
4 pomodori maturi
6 cipolle novelle
1 spicchio d'aglio
100 ml di vino bianco secco
salvia, rosmarino timo alloro e prezzemolo
Pulite e lavate il pollo, dividetelo a pezzi regolari e fatelo dorare bene in padella con lo spicchio di aglio e l'olio necessario
Passatelo quindi in una casseruola di giusta capacità e aggiungete il vino bianco e il azzetto delle erbe aromatiche, copritelo e lasciatelo cuocere adagio per 30 minuti circa.
Nel frattempo fate scottare pochi secondi i pomodori in acqua bollente salata e poi spellateli, tagliateli in 4 spicchi ed eliminate semi e acqua di vegetazione.
Abbrustolite bene i peperoni lavati e asciugati e poi levate loro la pelle
Tagliate le cipolle a spicchi e fatele stufare in un tegame coperte con olio, in modo che si ammorbidiscano senza prendere colore.
Quando sono giustamente cotte, aggiungere i peperoni tagliati a listerelle e, dopo 10 minuti, i pomodori tagliati a filetti . Salate con parsimonia e proseguite la cottura per altri 20 minuti.
A questo punto trasferite tutte le verdure nella pentola dove cuoce il pollo e finite la cottura insieme per altri 15 minuti o finchè il pollo non sia diventato bello tenero
Servire subito
Moscardini alla San Gennaro
E' una delle ricette più semplici e gustose dedicate al Santo protettore di Napoli e sopravvissute nella tradizione gastronomica cittadina.
Ingredienti per 4 persone
800 g di moscardini, i più piccoli che riuscite a trovare
3 spicchi di aglio
un peperoncino piccante secco
un cucchiaio colmo di pangrattato
un mazzetto di prezzemolo
un limone bio
4 cucchiai di olio evo, sale.
Pulire i moscardini, liberandoli dal becco, occhi e contenuto della sacca, poi lavarli bene e scolarli.
Scaldare l'olio in una padella a fiamma bassa con l'aglio schiacciato e il peperoncino e lasciare soffriggere appena. Aggiungere i moscardini , insaporire con poco sale, mescolare e chiudere con il coperchio. Cuocere a fiamma bassa per circa 15 minuti.
Eliminare gli spicchi di aglio e aggiungere il pangrattato. Mescolare ancora per avvolgere di pane i moscardini, e proseguire la cottura per altri 15 minuti
Cospargere infine con prezzemolo lavato e tagliato grossolanamente e servire con fettine di limone
Ingredienti per 4 persone
800 g di moscardini, i più piccoli che riuscite a trovare
3 spicchi di aglio
un peperoncino piccante secco
un cucchiaio colmo di pangrattato
un mazzetto di prezzemolo
un limone bio
4 cucchiai di olio evo, sale.
Pulire i moscardini, liberandoli dal becco, occhi e contenuto della sacca, poi lavarli bene e scolarli.
Scaldare l'olio in una padella a fiamma bassa con l'aglio schiacciato e il peperoncino e lasciare soffriggere appena. Aggiungere i moscardini , insaporire con poco sale, mescolare e chiudere con il coperchio. Cuocere a fiamma bassa per circa 15 minuti.
Eliminare gli spicchi di aglio e aggiungere il pangrattato. Mescolare ancora per avvolgere di pane i moscardini, e proseguire la cottura per altri 15 minuti
Cospargere infine con prezzemolo lavato e tagliato grossolanamente e servire con fettine di limone
venerdì 21 settembre 2018
La schiacciata con l'uva toscana
La schiacciata con l'uva è una buonissima "focaccia" farcita con chicchi interi di uva che si prepara in Toscana durante il periodo della vendemmia.
E' un dolce "povero" con pochissimi ingredienti, facilissimo da fare.
Proprio perchè legato al mese di settembre e alla vendemmia nasce nelle colline fiorentine e chiantigiane, ma ben presto si estende in tutta la regione.
Per prepararla occorrerebbe un tipo preciso di uva, l'uva Canaiola (anche se spesso viene sostituita con l'uva fragola, perchè è praticamente introvabile nei mercati. Infatti quest'uva è specifica per la vinificazione e insieme al vitigno San Giovese entra nella produzione proprio del CHianti.
Ecco perchè questa schiacciata ha una vita breve, proprio stagionale.
L'uva canaiola ha i chicchi grossi, dolcissimi e un po'acquosi e sono proprio queste caratteristiche a rendere la schiacciata morbidissima e saporita, impregnandola con il suo succo.
I suoi acini sono ricchi di semi, ma non bisogna assolutamente toglierli!!!!
Un'altra cosa da ricordare è la quantità di uva: leggo sul web ricette con 250 300 grammi di uva per mezzo chilo di pasta!!!! Ce ne va molta di più!!! la schiacciata deve grondare uva...
Per 6 persone, teglia da 24, 26 cm di diametro occorre
500 g di pasta da pane lievitata
semi di anice pestati (facoltativi)
1 kg di uva canaiola
150 / 200 g di zucchero
mezzo bicchiere di olio
La pasta lievitata io la preparo così:
300 g di farina 0
190 ml di acqua
5 g di sale
100 g di lievito madre tutto punto
Per preparare la schiacciata, incorporare alla pasta già lievitata i semi di anice se si desiderano, 4 cucchiai di olio e 50 grammi di zucchero, impastando di nuovo bene
dividere la pasta lievitata in due parti, ungere una teglia e stendervi con le mani la prima parte in una sfoglia sottile.
ricoprire la sfoglia con 700 g di chicchi d'uva, dare un giro d'olio e spolverare con abbondante zucchero.
tirare la seconda sfoglia e coprire l'uva, rincalzando i bordi in modo da racchiuderla bene dentro.
Ungere la schiacciata con due cucchiai di olio, coprire con l'uva rimanente e spolverare con altro zucchero
Cuocere in forno già caldo a 180°C per circa mezz'ora
E' un dolce "povero" con pochissimi ingredienti, facilissimo da fare.
Proprio perchè legato al mese di settembre e alla vendemmia nasce nelle colline fiorentine e chiantigiane, ma ben presto si estende in tutta la regione.
Per prepararla occorrerebbe un tipo preciso di uva, l'uva Canaiola (anche se spesso viene sostituita con l'uva fragola, perchè è praticamente introvabile nei mercati. Infatti quest'uva è specifica per la vinificazione e insieme al vitigno San Giovese entra nella produzione proprio del CHianti.
Ecco perchè questa schiacciata ha una vita breve, proprio stagionale.
L'uva canaiola ha i chicchi grossi, dolcissimi e un po'acquosi e sono proprio queste caratteristiche a rendere la schiacciata morbidissima e saporita, impregnandola con il suo succo.
I suoi acini sono ricchi di semi, ma non bisogna assolutamente toglierli!!!!
Un'altra cosa da ricordare è la quantità di uva: leggo sul web ricette con 250 300 grammi di uva per mezzo chilo di pasta!!!! Ce ne va molta di più!!! la schiacciata deve grondare uva...
Per 6 persone, teglia da 24, 26 cm di diametro occorre
500 g di pasta da pane lievitata
semi di anice pestati (facoltativi)
1 kg di uva canaiola
150 / 200 g di zucchero
mezzo bicchiere di olio
La pasta lievitata io la preparo così:
300 g di farina 0
190 ml di acqua
5 g di sale
100 g di lievito madre tutto punto
Per preparare la schiacciata, incorporare alla pasta già lievitata i semi di anice se si desiderano, 4 cucchiai di olio e 50 grammi di zucchero, impastando di nuovo bene
dividere la pasta lievitata in due parti, ungere una teglia e stendervi con le mani la prima parte in una sfoglia sottile.
ricoprire la sfoglia con 700 g di chicchi d'uva, dare un giro d'olio e spolverare con abbondante zucchero.
tirare la seconda sfoglia e coprire l'uva, rincalzando i bordi in modo da racchiuderla bene dentro.
Ungere la schiacciata con due cucchiai di olio, coprire con l'uva rimanente e spolverare con altro zucchero
Cuocere in forno già caldo a 180°C per circa mezz'ora
giovedì 20 settembre 2018
LA stroscia di Pietrabruna (imperia)
Strosciare in Liguria significa "spezzare" e infatti la stroscia, dolce a base di olio di olive taggiasche dell'Imperiese non si taglia, ma si spezza con le mani.
La stroscia si prepara tipicamente a Pietrabruna il giorno di San Matteo, 21 settembre, patrono della cittadina.
AL giorno d'oggi si prepara col lievito chimico, quello per le torte, ma anticamente veniva fatta lievitare con il levau, una sorta di lievito madre formato da farina impastata con acqua e lasciata 5 giorni a riposare nella madia sotto la farina
Chiaramente io, amante come sono delle tradizioni, non mi sono fatta lusingare dalle ricette sul web col lievito chimico e me la sono preparata con il mio amato Poldino..
e ne sono pienamente soddisfatta.
Ingredienti per una teglia del diametro di 24 cm
250 g di farina 00
100 g di zucchero semolato + un cucchiaio per la superficie
60 ml di vino Marsala (o vermouth)
125 ml di olio evo di olive taggiasche (indispensabile)
1 cucchiaino di lievito per dolci (oppure 100 g di pasta madre rinfrescata)
1 pizzico di sale
scorza di limone grattugiata
Setacciate insieme farina, lievito, zucchero, sale e scorza di limone, unite il vino e quando è completamente assorbito l'olio.
Io ho messo tutto nella planetaria e ho impastato a velocità minima.
spolverare con lo zucchero rimasto e infornare a 180°C per 40 minuti circa, deve venire bella colorita
Io naturalmente ho messo la mia scroscia a lievitare per circa 5 ore prima di infornarla
Lasciare raffreddare e dividere il dolce, spezzandolo con le mani
La stroscia si prepara tipicamente a Pietrabruna il giorno di San Matteo, 21 settembre, patrono della cittadina.
AL giorno d'oggi si prepara col lievito chimico, quello per le torte, ma anticamente veniva fatta lievitare con il levau, una sorta di lievito madre formato da farina impastata con acqua e lasciata 5 giorni a riposare nella madia sotto la farina
Chiaramente io, amante come sono delle tradizioni, non mi sono fatta lusingare dalle ricette sul web col lievito chimico e me la sono preparata con il mio amato Poldino..
e ne sono pienamente soddisfatta.
Ingredienti per una teglia del diametro di 24 cm
250 g di farina 00
100 g di zucchero semolato + un cucchiaio per la superficie
60 ml di vino Marsala (o vermouth)
125 ml di olio evo di olive taggiasche (indispensabile)
1 cucchiaino di lievito per dolci (oppure 100 g di pasta madre rinfrescata)
1 pizzico di sale
scorza di limone grattugiata
Io ho messo tutto nella planetaria e ho impastato a velocità minima.
Stendete l'impasto usando le dita in una teglia, non occorre imburrare e infarinare perchè l'impasto è molto unto e non si attaccherà. LA scroscia deve rimanere bassa, sotto il cm, altrimenti non indurirà.
spolverare con lo zucchero rimasto e infornare a 180°C per 40 minuti circa, deve venire bella colorita
Io naturalmente ho messo la mia scroscia a lievitare per circa 5 ore prima di infornarla
Lasciare raffreddare e dividere il dolce, spezzandolo con le mani
martedì 18 settembre 2018
Rana pescatrice alla provenzale
Ingredienti per 6 persone
da 1 kg a 1,5 kg di rana pescatrice a fette
6 cucchiai di salsa di pomodoro fresca
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
una cipolla media
mezzo bicchiere di olio evo
1 bicchiere di vino bianco secco
sale pepe, farina e pangrattato
Condite le fette di pescatrice con sale e pepe e infarinatele. Scaldate in un tegame due cucchiai di olio e sistematevi le fette di pesce affiancate, poi fatele dorare da entrambe le parti .
Togliete l'acqua che butteranno fuori durante la cottura e sostituitela con un cucchiaio di olio nuovo .
A parte cuocete in un tegamino,, ma senza che prendano colore, gli spicchi d'aglio schiacciati e le cipolle tritate, con una cucchiaiata di olio. Togliete l'aglio e sistemate le cipolle in una ampia padella unta d'olio, mettetevi sopra le fette di pesce e cospargetele con la salsa di pomodoro, mescolata con il vino bianco, il pangrattato e il prezzemolo tritato.
Cuocete per mezz'ora nel forno riscaldato a 200°C e cioè fino a che la salsa non si sarà addensata
da 1 kg a 1,5 kg di rana pescatrice a fette
6 cucchiai di salsa di pomodoro fresca
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
una cipolla media
mezzo bicchiere di olio evo
1 bicchiere di vino bianco secco
sale pepe, farina e pangrattato
Condite le fette di pescatrice con sale e pepe e infarinatele. Scaldate in un tegame due cucchiai di olio e sistematevi le fette di pesce affiancate, poi fatele dorare da entrambe le parti .
Togliete l'acqua che butteranno fuori durante la cottura e sostituitela con un cucchiaio di olio nuovo .
A parte cuocete in un tegamino,, ma senza che prendano colore, gli spicchi d'aglio schiacciati e le cipolle tritate, con una cucchiaiata di olio. Togliete l'aglio e sistemate le cipolle in una ampia padella unta d'olio, mettetevi sopra le fette di pesce e cospargetele con la salsa di pomodoro, mescolata con il vino bianco, il pangrattato e il prezzemolo tritato.
Cuocete per mezz'ora nel forno riscaldato a 200°C e cioè fino a che la salsa non si sarà addensata
Le crocchette di patate
Ingredienti per 20 crocchette
1 kg di patate
1 uovo intero + 3 torli
farina q.b
olio di semi di arachide abbondante per friggere
sale pepe, noce moscata
pangrattato
Sbucciare le patate, lavarle e poi lessarle in abbondante acqua salata.
Scolarle e passarle col passaverdura. Se dovessero rimanere troppo acquose, farle asciugare qualche minuto sul fuoco in una padella rimescolandole continuamente.
Lasciarle comunque intiepidire prima di aggiungere i tre torli uno alla volta, sale pepe e noce moscata. Rimescolare bene ed ottenere un purè consistente.
Dividete il purè in 4 parti uguali; spolverate il piano di lavoro con la farina e rotolatevi le parti , in modo da ottenere 4 cilindri di circa 3 cm di diametro. Ogni cilindro andrà tagliato in segmenti lunghi circa 6 cm.
In una scodella rompete l'uovo intero, battetelo bene, salatelo e tuffateci le crocchette in modo che se ne imbevano bene, poi rotolatele nel pane grattugiato, rivestendole completamente.
Friggetele poche alla volta nell'olio caldo ma non fumante e lasciatele dorare bene da tutte le parti per 5 minuti, poi scolatele nella carta assorbente e servite subito calde
1 kg di patate
1 uovo intero + 3 torli
farina q.b
olio di semi di arachide abbondante per friggere
sale pepe, noce moscata
pangrattato
Sbucciare le patate, lavarle e poi lessarle in abbondante acqua salata.
Scolarle e passarle col passaverdura. Se dovessero rimanere troppo acquose, farle asciugare qualche minuto sul fuoco in una padella rimescolandole continuamente.
Lasciarle comunque intiepidire prima di aggiungere i tre torli uno alla volta, sale pepe e noce moscata. Rimescolare bene ed ottenere un purè consistente.
Dividete il purè in 4 parti uguali; spolverate il piano di lavoro con la farina e rotolatevi le parti , in modo da ottenere 4 cilindri di circa 3 cm di diametro. Ogni cilindro andrà tagliato in segmenti lunghi circa 6 cm.
In una scodella rompete l'uovo intero, battetelo bene, salatelo e tuffateci le crocchette in modo che se ne imbevano bene, poi rotolatele nel pane grattugiato, rivestendole completamente.
Friggetele poche alla volta nell'olio caldo ma non fumante e lasciatele dorare bene da tutte le parti per 5 minuti, poi scolatele nella carta assorbente e servite subito calde
Pan bauletto al cioccolato e nocciola
Ricetta di Rosa Baldassarre del gruppo FB Angeli in cucina
Ingredienti
360 g di farina manitoba
6 g di lievito di birra secco
130 ml di latte tiepido
1 cucchiaino di malto d'orzo o di miele
60 g di zucchero semolato
2 uova medie
60 g di burro ammorbidito
i semi di 1 bacca di vaniglia
1 pizzico di sale
per la farcitura:
40 g di burro molto morbido (da spalmare)
1 cucchiaino raso di cacao amaro in polvere
110 g di zucchero bruno (oppure zucchero di canna)
100 g di nocciole o mandorle tritate
IO ho utilizzato 100 g di pasta madre tutto punto .
Descrivo il procedimento di Rosa con il ldb e il mio col lievito madre
LIEVITO DI BIRRA
Per prima cosa sciogli il lievito nel latte tiepido, assieme al malto o al miele, mescola bene e lascia riposare il tutto per due minuti. In una ciotola capiente setaccia la farina assieme al sale, poi unisci il lievito sciolto nel latte e inizia ad impastare il tutto.
LIEVITO MADRE
Mettere nella planetaria o nel BImby il lievito madre con il latte e far andare a bassa velocità fino a scioglierlo completamente, Aggiungere la farina e cominciare ad impastare.
PROCEDIMENTO PER ENTRAMBI
Quando tutto il latte sarà stato assorbito, aggiungi lo zucchero, le uova e impasta nuovamente, fino ad ottenere un composto morbido, dopodichè incorpora 60 g di burro ammorbidito e i semi della bacca di vaniglia, quindi continua ad impastare per qualche minuto ancora.
Quando avrai ottenuto un impasto molto morbido, lascialo lievitare coprendo la ciotola con della pellicola trasparente e mettendola nel forno spento con la luce accesa, per 2 ore circa o comunque fino a quando l’impasto sarà raddoppiato di volume.
Nel frattempo prepara il mix per farcire il pane: in un mixer metti le nocciole (o le mandorle), lo zucchero bruno (o quello di canna) e il cacao amaro, quindi aziona le lame riducendo il tutto in un composto bricioloso, più o meno grossolano, secondo i tuoi gusti.
Trascorse le 2 ore di riposo, riprendi l’impasto ormai lievitato e sgonfialo delicatamente, poi trasferiscilo sul piano di lavoro infarinato e stendilo con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia rettangolare dello spessore di circa 1 centimetro, che abbia un lato largo quanto lo stampo da plumcake che utilizzerai per cuocere il pane.
Spalma il rettangolo di pasta con i 40 g di burro morbido e cospargi la superficie con il mix di zucchero, nocciole e cacao (tienine da parte una cucchiaiata), poi arrotola la pasta ottenendo un salsicciotto lungo come lo stampo da plumcake.
Ungi con poco burro lo stampo e adagia il salsicciotto al suo interno, quindi cospargi la parte superiore dell’impasto con il mix tenuto da parte e rimettilo nel forno spento con la luce accesa a lievitare per altri 45 minuti, o comunque fino a quando avrà quasi raggiunto i bordi dello stampo.
Trascorsa questa seconda lievitazione, fai cuocere il pane in forno preriscaldato in modalità statica a 180 °C per circa 30-35 minuti, o comunque finchè il pane sarà ben cotto e dorato in superficie.
Una volta pronto, sfornalo, toglilo dallo stampo e fallo raffreddare appoggiandolo su una gratella. Una volta freddo, conserva il pane avvolto in un doppio strato composto da un foglio di carta da forno e uno di alluminio, in questo modo si conserverà morbido per due o tre giorni
Ingredienti
360 g di farina manitoba
6 g di lievito di birra secco
130 ml di latte tiepido
1 cucchiaino di malto d'orzo o di miele
60 g di zucchero semolato
2 uova medie
60 g di burro ammorbidito
i semi di 1 bacca di vaniglia
1 pizzico di sale
per la farcitura:
40 g di burro molto morbido (da spalmare)
1 cucchiaino raso di cacao amaro in polvere
110 g di zucchero bruno (oppure zucchero di canna)
100 g di nocciole o mandorle tritate
IO ho utilizzato 100 g di pasta madre tutto punto .
Descrivo il procedimento di Rosa con il ldb e il mio col lievito madre
LIEVITO DI BIRRA
Per prima cosa sciogli il lievito nel latte tiepido, assieme al malto o al miele, mescola bene e lascia riposare il tutto per due minuti. In una ciotola capiente setaccia la farina assieme al sale, poi unisci il lievito sciolto nel latte e inizia ad impastare il tutto.
LIEVITO MADRE
Mettere nella planetaria o nel BImby il lievito madre con il latte e far andare a bassa velocità fino a scioglierlo completamente, Aggiungere la farina e cominciare ad impastare.
PROCEDIMENTO PER ENTRAMBI
Quando tutto il latte sarà stato assorbito, aggiungi lo zucchero, le uova e impasta nuovamente, fino ad ottenere un composto morbido, dopodichè incorpora 60 g di burro ammorbidito e i semi della bacca di vaniglia, quindi continua ad impastare per qualche minuto ancora.
Quando avrai ottenuto un impasto molto morbido, lascialo lievitare coprendo la ciotola con della pellicola trasparente e mettendola nel forno spento con la luce accesa, per 2 ore circa o comunque fino a quando l’impasto sarà raddoppiato di volume.
Nel frattempo prepara il mix per farcire il pane: in un mixer metti le nocciole (o le mandorle), lo zucchero bruno (o quello di canna) e il cacao amaro, quindi aziona le lame riducendo il tutto in un composto bricioloso, più o meno grossolano, secondo i tuoi gusti.
Trascorse le 2 ore di riposo, riprendi l’impasto ormai lievitato e sgonfialo delicatamente, poi trasferiscilo sul piano di lavoro infarinato e stendilo con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia rettangolare dello spessore di circa 1 centimetro, che abbia un lato largo quanto lo stampo da plumcake che utilizzerai per cuocere il pane.
Spalma il rettangolo di pasta con i 40 g di burro morbido e cospargi la superficie con il mix di zucchero, nocciole e cacao (tienine da parte una cucchiaiata), poi arrotola la pasta ottenendo un salsicciotto lungo come lo stampo da plumcake.
Ungi con poco burro lo stampo e adagia il salsicciotto al suo interno, quindi cospargi la parte superiore dell’impasto con il mix tenuto da parte e rimettilo nel forno spento con la luce accesa a lievitare per altri 45 minuti, o comunque fino a quando avrà quasi raggiunto i bordi dello stampo.
Trascorsa questa seconda lievitazione, fai cuocere il pane in forno preriscaldato in modalità statica a 180 °C per circa 30-35 minuti, o comunque finchè il pane sarà ben cotto e dorato in superficie.
Una volta pronto, sfornalo, toglilo dallo stampo e fallo raffreddare appoggiandolo su una gratella. Una volta freddo, conserva il pane avvolto in un doppio strato composto da un foglio di carta da forno e uno di alluminio, in questo modo si conserverà morbido per due o tre giorni
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