Fu fondato a Genova, nel quartiere di Castelletto nel 1584, data di costruzione della chiesa omonima, ad opera di Niccolò D'Oria, fondatore del primo ordine dei Carmelitani fuori dalla Spagna, dove questo ordine monastico nacque.
Sulla porta della chiesa possiamo ammirare lo stemma dell'Ordine.
esso rappresenta il monte Carmelo, da cui prende il nome, sormontato dalla croce di Cristo.Il monte è il simbolo del cammino per arrivare al Regno di Dio, le tre stelle raprresentano l'umanità in viaggio. La stella dentro al monte simboleggia l'umanità ancora in cammino, le due stelle a fianco della croce sono le persone che hanno già raggiunto la Fede.
La spada sopra la corona è la spada di Elia, il profeta che visse sul monte Carmelo.
Appena entrati nella chiesa possiamo ammirare un presepe napoletano molto bello, con tre quadri: l'Annunciazione, la Natività con i Magi, i Pastori
E' posizionato davanti all'altare del martirio di sant'Orsola, quadro di Domenico FIasella, commissionato per Orsola D'Oria, sorella di Niccolò fondatore della Chiesa.
Dall'altro lato, dirimpetto, abbiamo il Martirio di Sant'Andrea ad opera dello stesso pittore.
Proseguendo troviamo l'Incoronazione di Santa Teresa d'Avila da parte di Gesù , opera di un pittore Olandese , Gherardo delle Notti,
L'altare maggiore è sovrastato dalla statua di sant'Anna che reca in braccio la Madonna
a fianco abbiamo l'altare dedicato alla madonna del Carmine
Mentre alla sua destra troviamo un bellissimo crocifisso di legno e l'immagine del Bambino di Praga
La chiesa è sostenuta da quattro colonne ed ogni colonna dà alloggiamento ad una imponente statua marmorea di quattro grandi personaggi: Elia, San Giuseppe con il Bimbo in Braccio , San Giovanni della Croce e Santa Teresa d'Avila.
Sul pavimento della chiesa vi sono diverse lapidi di famiglie nobili. >In esse sono stati abrasi gli stemmi nobiliari durante il periodo della rivoluzione francese. L'unico stemma rimasto intatto è quello dell'ordine.
Dietro l'altare maggiore troviamo il Coro, dove una volta i frati si riunivano per cantare le lodi.
Alla parete c'è u affresco di frate Giovanni della Miseria che raffigura lo sposalizio di Maria e Giuseppe; questo è il quadro più antico della chiesa.
Nel quadro possiamo notare che la Madonna è vistosamente incinta, cosa non molto comune. Il pittore ha rappresentato il matrimonio seguendo la moda della sua epoca e quindi con sant'Anna presente e coi vestiti tipici del suo periodo storico. La corona di Maria è la classica corona a 12 stelline che simboleggia il culto mariano
Ai lati del quadro ci sono due reliquiari oggi vuoti
I
l convento fu costruito alla fine del XVI secolo per iniziativa di padre Nicolò Doria tornato dalla Spagna con un gruppo di carmelitani di Santa Teresa nel 1584. Nello stesso luogo da molto tempo sorgeva la cappella dedicata a Sant'Anna (altre due cappelle, situate nella zona, chiamata Bachernia, quelle di Sant'Erasmo e di San Bernardo, furono demolite per la costruzione della cinta muraria del 1626).La cappella venne trasformata in monastero con annessa chiesa, la prima dei carmelitani al di fuori della Spagna, Dalla fine del Settecento, il monastero venne utilizzato come convitto e successivamente vi fu aperta, a cura dei padri, una farmacia.La chiesa, a unica navata con molte cappelle laterali, presenta un pregevole portale in marmo con l'architrave decorato con un bassorilievo. All'interno si trovano quattro statue di stucco di santi carmelitani (sec. XIX, autore G.B. Garaventa). Tra le altre opere d'arte contenute nella chiesa si segnalano lo "Sposalizio della vergine" del coro (sec. XVI, di scuola spagnola), il "Martirio di Sant'Andrea" nella prima cappella laterale , il "Martirio di Sant'Orsola", e una "Sant'Anna" nell'ultima cappella (opere di Domenico Fiasella), "San Giuseppe" (del fiorentino Ciampelli) .Altre opere appartengono ad Aurelio Lomi, Anton Maria Vassallo, Castellino Castello, Santo Bertelli (gli affreschi della volta, 1882). Nella chiesa si trovano altre statue: quella raffigurante Santa Teresa del Bambin Gesù (Riccardo Ferrari, 1928) e il gruppo marmoreo "Sant'Anna e la Vergine" dell'altar maggiore, opera di Francesco Schiaffino. All'interno della chiesa sono custodite anche alcune tombe dal XVI al XVIII secolo e un velo ricamato da Santa Teresa.
video sulla chiesa
Finita la visita alla chiesa, siamo passati a visitare il monastero vero e proprio, nella parte accessibile al pubblico, in quanto i frati carmelitani osservano la clausura.
video sul monastero e sulla farmacia
varcata la porta della clausura saliamo lungo una scalinata e incontriamo questa deliziosa statua della Madonna
Ci troviamo in un lunghissimo corridoio che si allunga in due diramazioni. Alle sue pareti ci sono decine di ritratti che raffigurano i Priori passati e altri Frati importanti. Possiamo leggere i cognomi delle più importanti famiglie nobili genovesi, secondo l'usanza antica di mandare i figli nati dopo il primogenito nel clero per mantenere tutto il patrimonio nobiliare al primogenito.
Il quadro raffigurato in questo video, per un particolare gioco di illusione ottica sembra seguire con lo sguardo la persona che vi passa accanto
Questo è il parlatorio. Alla parete vediamo un ritratto di Santa teresa d'Avila, ad opera di Fra Giovanni della Miseria. Questo quadro è uno dei due soli quadri dipinti con la Santa come modella reale e presente. Tutti gli altri sono stati dipinti su modello di questi o si altri quadri successivi.
Un aneddoto simpatico narra che la Santa si lamentò con Fra Giovanni perchè a suo dire l'aveva ritratta troppo brutta .
Intorno alle celle e ai corridoi abbiamo due chiostri. uno più piccolo, detto il chiostro del pozzetto, e uno più grande, con molte piante e alberi di limoni
Finita la visita torniamo al piano inferiore e visitiamo la farmacia
all'esterno della farmacia possiamo ammirare il giardino col roseto, purtroppo oggi spoglio, un termometro ad acqua, una cartina di Genova del 1400 con veduta d'invenzione, dove possiamo notare ancora il castello in cima alla collina. Ora questo castello non esiste più perchè fu distrutto al tempo delle campagne napoleoniche e poi successivamente spianato. Per questo il quartiere oggi si chiama Castelletto e la piazza del Belvedere sulla città si chiama Spianata Castelletto. Sulla parte c'è anche un busto di un medico francese di nome Le Roy che è considerato il pioniere della medicina moderna. Fu lui che cominciò a curare le cause e non i sintomi, anche se per farlo utilizzava ampiamente i lassativi , addirittura catalogandoli in 4 gradi a seconda della "efficacia" degli stessi.
Famoso è l'aneddoto di una persona morta proprio per l'utilizzo forse esagerato delle sue cure
"stavo bene volli star meglio presi leroy ed eccomi qua" dicono che questo epitaffio sia scritto sulla sua tomba a Staglieno, ma non è mai stata trovata
articolo sulla farmacia sant'Anna
La farmacia, già attiva nel 1650 ad opera di un certo Fra Martino, è la più antica bottega storica di Genova. Le piante arrivano da tutto il mondo perchè per poter trarre il massimo beneficio dai loro principi attivi esse devono crescere nel loro luogo d'origine.,
Una pianta coltivata "in cattività" non possiederà mai le stesse caratteristiche della sua sorella autoctona e quindi i suoi estratti saranno in qualche modo diversi da quelli della pianta ben inserita nel suo ambiente naturale
La vetrina che corre lungo i tre lati della farmacia è originale del 700 così come molti dei vasi in cui sono conservate le erbe.
La Madonna del Carmine è in legno del 700, così come il putto che reca il motto della farmacia
L'icona rappresenta i due santi medici Cosma e Damiano, patroni della categoria ed è una vera icona, anche se moderna.
I due vasi ai alti della vetrina centrale sono due vasi angolari. La caratteristica di questi vasi è che non sono rotondi, ma dietro sono tagliati a metà
In Liguria esistono 5 conventi dei Carmelitani Scalzi che mandano alla Farmacia alcuni dei loro prodotti per esempio il miele e le rose .