giovedì 28 giugno 2018

Tradizioni in cucina per San Pietro a Genova


“... verso la marina si giunge alla piaggia, denominata la Foce, dove sono da otto a dieci case con la chiesuola di san Pietro. E la piaggia è molto comoda e atta al varar delle navi (…) E in questa piaggia a tempi nostri si è edificato un amplissimo edificio quadrato e diviso in due parti, con chiostri e molte officine concedenti alla cura degli ammalati di morbo pestifero; alli quali, quando accade il bisogno è benissimo provveduto. E da questa fabbrica verso la montagna, in larghezza di un miglio e lunghezza due, sono bellissimi e fruttiferi orti coltivati con molta diligenza; per il che producono ogni specie ed ogni varietà di frutti ortilici e di erbe in grandissima abbondanza. E questo territorio è nominato il piano di Bisagno”

Qui l'attuale Chiesa dei santi Pietro e Bernardo alla Foce (fonte wikipedia)

Questo brano tratto dagli Annali del Vescovo Giustiniani (1537) testimonia l'antica devozione dei Genovesi verso San Pietro. Del resto il nome di un quartiere di Genova, Sampierdarena, (Comune autonomo col nome di San Pier d'Arena fino al 1926) ricorda una antica leggenda secondo cui il Santo avrebbe riposato su quelle spiagge.. pardon arene.... dopo una veemente predica dalle parti di piazza Banchi cuore del Centro Storico genovese per convincere alla vera religione i sospettosi Liguri. La chiesa che sorse a Banchi in suo onore fu distrutta in un incendio nel Trecento e la chiesa di san Pietro della Foce fu demolita da una terribile mareggiata nel 1821, sostituita in seguito da una nuova Chiesa più grande e più resistente proprio a picco sulla scogliera, ma il culto di San Pietro a Genova è rimasto vivo più che mai. 
Ecco l'attuale chiesa di San Pietro in Banchi (fonte wikipedia)





Alla sera della vigilia è ancora viva l'usanza di mettere all'aperto il barattolo con la chiara d'uovo che al mattina si sarà trasformata nel veliero del Santo, con cui si profetano meteo e mariti.





 Lungo la Foce del Bisagno fino al borgo di Boccadasse per molti chilometri si snoda l'ultima domenica di giugno una Fiera ricchissima di articoli e bancarelle, e alla sera il Comune regala a genovesi e turisti meravigliosi fuochi d'artificio.
Anche a tavola i Genovesi doc hanno un occhio di riguardo al menu, preparando piatti a base di pesce (San Pietro è il Pescatore di anime) e anche le trattorie più tipiche non si scostano dalla tradizione: squisita è la zuppa di cozze accompagnata dalle caratteristiche gallette marinare di pane duro perfette per raccogliere il sughetto e impareggiabile il fritto misto di pesce, croccante e caldissimo, che può avere diverse declinazioni ma in cui non possono mancare assolutamente le acciughe nostrane e rigorosamente servito senza limone.


I dolci della giornata sono il lattedolce fritto, una crema pasticciera piuttosto densa impanata e fritta e i canestrelli, deliziosi fiorellini di pasta frolla fondente impolverati di zucchero al velo





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