domenica 23 gennaio 2011

la ribollita

non è proprio un primo da gourmet anche se al giorno d'oggi mangiare una buona e vera ribollita comincia ad essere difficile
i ristoranti propinano intrugli poco ligi alla vera ricetta che è s tata addirittura codificata con atto notarile il 24 maggio 2001 dalla Accademia Italiana di Cucina, delegazione di Firenze, in quanto è il piatto simbolo della cucina fiorentina insieme alla bistecca
la parola Ribollita, invero, è di invenzione recente coniata da qualche ristoratore, anticamente si chiamava (Artusi docet) zuppa toscana di magro alla contadina.. il primo testo in cui appare la parola "ribollita" è del 1910 " l'arte cucinaria in Italia" di Alberto Cougnet
la mia ricetta quindi è la Vera Ribollita Doc

Ingredienti per 8 persone

 fagioli bianchi cannellini secchi 400 g,
cavolo nero 400 g,
cavolo verza mezza palla circa 700 g,



bietola 300 g,
2 patate medie,
1 cucchiaio di conserva di pomodoro,
timo o pepolino, 1 cipolla 2 spicchi di aglio, 2 gambi di sedano e 2 carote
olio evo di frantoio, sale e pepe nero in grani,
pane toscano raffermo

mettere i fagioli a bagno la sera prima; al mattino scolarli, sciacquarli e farli cuocere in acqua fredda leggermente salata, passarne circa 3/4 e rimettere la purea nel brodo di cottura; tenere da parte i fagioli interi
in u largo tegame far rosolare in 8 cucchiai di olio cipolla e aglio tritati, poi un po di pepolino, le carote e il sedano a rondelle;



dopo poco aggiungete le patate a tocchi e le restanti verdure a strisce, unite anche la conserva diluita in poca acqua (per conserva in toscana si intende il triplo concentrato di pomodoro, se non se ne dispone usare una scatola piccola di pomodori pelati)
fate stufare per pochi minuti






unite adesso il brodo dei fagioli e fate cuocere piano per un'ora.. per ultimo i fagioli interi
tagliare il pane a fettine sottili e metterlo nella zuppa, rimestare bene e cuocere per pochi minuti poi togliere dal fuoco



(a me non piace il pane merlato nella zuppa e io infatti lo metto all'ultimo )
lasciare riposare a lungo anche una notte, poi "ribollite" per alcuni minuti aggiungendo poco olio
servitela calda o tiepida con un filo di olio a crudo e pepe appena macinato assolutamente senza formaggio






3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. devo averne mangiata una a firenze dieci anni fa, ne ricordo ancora in sapore in bocca, ha un sapore forte ma molto piacevole

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  3. non a tutti può piacere..
    però è un'epserienza che nonsi dimentica facilmente infatti..
    specialmente se fattabene, il che non è punto scontato

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